Genitori che lavorano durante le vacanze dei figli

L’estate dovrebbe essere sinonimo di leggerezza.
In teoria.
Perché nella realtà di tante famiglie, soprattutto per le madri lavoratrici, i mesi estivi diventano una delle stagioni più faticose e logoranti dell’anno.

Quando finiscono le scuole e iniziano le ferie dei bambini, la domanda è:
chi si prende cura di loro mentre tu cerchi di lavorare, mandare avanti tutto, restare lucida… e magari anche sorridere?

Le giornate diventano lunghe, dense, cariche di richieste.
Ti ritrovi a fare incastri da funambola: una call al volo, un pranzo improvvisato, un cartone animato mentre cerchi di rispondere alle mail.
Ti senti sempre in debito, ovunque tu sia.
Inadeguata come madre, assente come lavoratrice, stanca come donna.

È per questo che Amunì parla di rabbia e ansia proprio a luglio e agosto

Perché è ora che emergono con più forza.
Perché l’estate ci toglie i punti di riferimento e ci costringe a convivere con tutto quello che di solito mettiamo in pausa.
Perché rabbia e ansia non sono difetti da correggere, ma messaggi da ascoltare.

Ad Amunì non insegniamo a “controllare le emozioni”.
Insegniamo a riconoscerle, accoglierle, trasformarle.
Con esercizi pratici, meditazioni guidate, tecniche di respirazione, incontri di gruppo dove puoi sentirti capita, senza giudizio.

Non sei sbagliata. Sei solo troppo carica.

Hai il diritto di sentirti stanca.
Hai il diritto di arrabbiarti.
Hai il diritto di dire “non ce la faccio”, senza sentirti meno madre, meno donna, meno professionista.

E hai anche il potere di scegliere un’altra strada.
Una strada fatta di piccoli spazi per te, di pause consapevoli, di cura di sé senza sensi di colpa.